Informazioni

CENNI STORICI

La prima Chiesa di Villa d’Ogna (allora ancora denominata Villa di Clusone) viene costruita nell’anno 1176 dC, e consacrata dal vescovo in persona dedicandola a S. Matteo Apostolo Evangelista. A distanza di mezzo secolo nasce in quel di Villa d’Ogna (gli storiografi non sono tutti concordi, ma l’anno quasi certo è il 1214 dC) colui che diverrà Beato Alberto di Villa d’Ogna. L’accostamento delle due date non è casuale, ma sta a significare che lo spirito religioso della parrocchia attraverso i secoli (la prima Chiesa era sussidiaria della Parrocchia di Clusone) si identifica con la vita e il ricordo del Beato Alberto.

La figura di Alberto, che apparteneva all’Ordine di S. Domenico in veste di Terziario, è viva e fulgida nell’ambiente Medioevale Italiano, ricco di fermenti evangelici e di novità sociali. Il secolo XIII non fu certo un’oasi di pace e tranquillità; eppure in quel tempo Alberto si è distinto sia per la completa originalità personale, sia per la grande carità che ha saputo testimoniare al punto che ancor oggi è additata ad esempio. Il suo modello di vita fusione di virtù, qualità e amore è tutt’ora valido per la nostra società sia civile che cattolica. Vive e si dibatte nella mischia, fra le correnti negative del suo tempo conscio dei doveri ch’egli vuole assolvere quale cittadino cristiano. La sua umiltà riflette un alone di grandezza personale e sociale che coinvolge la Chiesa universale la quale solennemente lo Beatifica. (Queste brevi note sul Beato Alberto sono state ricavate dalla prefazione del recente volume biografico, opera di padre Alvaro, L. Grion, reperibile presso la parrocchia di Villa d’Ogna) La prima Chiesa parrocchiale di Villa d’Ogna fu consacrata dal Vescovo Federico Cornaro il 05 Dicembre 1576. Di stile gotico, dal 1640 al 1665 fu restaurata occultando alcuni buoni affreschi del ‘400, riscoperti poi nel 1970 durante lavori di restauro e di riassetto generale. Da notare tele del Cifrondi e del Carpinoni: La Vergine col bambino e i Santi Rocco, Defendente e Sebastiano. In occasione della Traslazione da Cremona del Corpo del Beato Alberto il 26 Marzo 1903 l’arch. Piccinelli diede alla Chiesa l’assetto attuale (tre navate). Nel 1913 Cesare Zonca eseguì il pulpito; nel 1919 Guglielmo Lecchi decorò parte della Chiesa. Ma ormai questa era considerata troppo piccola per la comunità parrocchiale e dopo proposte e ripensamenti nel 1937 si diede inizio alla costruzione della nuova Chiesa. Su progetto dell’ing. Fornoni, i lavori furono affidati alla locale Cooperativa S. Alberto e si protrassero, superando ostacoli e disagi, fino al 1953. La popolazione tutta vi concorse in vari modi, spronata dalla costanza e dalla fede del parroco Don Pietro Forzenigo. Le pietre ricavate dalle montagne circostanti furono trasportate sul cantiere con i mezzi allora a disposizione della comunità (carretti). Lo stesso dicasi per la sabbia che sottratta al greto del Serio veniva messa in sacchetti e trasportata da giovani, ragazze e adulti. L’opera fu finanziata quasi del tutto dalla popolazione, un buon aiuto si ricavò anche dalle trattenute sulla busta paga delle maestranze della Manifattura Festi Rasini. Il mastodontico edificio, costruito in pietra lavorata, fa spicco per la sua imponenza pur mancando il campanile; si erge a trenta metri di distanza dalla vecchia Chiesa, oggi Santuario. Consacrata il 22 Marzo 1953 dal Vescovo di Imola mons. Carrara, fu dedicata a San Matteo e al Sacro Cuore di Gesù. Nel 1964 ancora su disegno dell’ing. Fornoni fu eretto l’altare, in marmo rosso variegato e alabastro, del Beato Alberto. L’altare maggiore è opera di Costante Coter; il tabernacolo è stato realizzato dalla scuola del B. Angelico. Fra le varie opere di compimento della Chiesa vanno ricordati:

  • Il materiale fonoassorbente alle pareti
  • Il pavimento di granito sardo
  • La ricomposizione del presbiterio
  • La statua bronzea della Madonna opera dello scultore Elia Ajolfi
  • I lavori a sbalzo su argento per la reliquia del B. Alberto di C. Nani
  • La porticina del tabernacolo in argento di Eugenio Lattuada

Di grande effetto l’alto zoccolo perimetrale in legno “bibolo” realizzato da Leidi e Maffioletti, messa in opera dalla falegnameria Paccani. Anche il portale è opera della falegnameria Paccani. Della vecchia Chiesa citiamo statue di marmo dei Fantoni, e tele del Carpinoni, di Cifrondi e di Brighenti. La Via Crucis, in grande formato su tela, è di Manini; la statua del S. Cuore è di Vavassori. Il vecchio campanile si avvale di un concerto di otto campane in mib.

CHIESE

SAN MATTEO APOSTOLO

(+ 1953) nuova Parrocchiale
SAN PASQUALE BYLON

Martorasco

SAN MATTEO APOSTOLO

(+ 1576) vecchia Parrocchiale
BEATO ALBERTO

località Sant'Alberto

SANTA MARIA NASCENTE

Località Festi Rasini

BEATO ALBERTO DA VILLA D'OGNA

Villa d’Ogna, 1214 - Cremona, 1279

Nacque intorno al 1214 a Villa d'Ogna (Bg) da una famiglia di modesti contadini. Laborioso e pio si sposò senza mai tralasciare le opere di pietà e di carità. La sua illimitata generosità verso i poveri rese estremamente dura la convivenza con sua moglie. 
Anche i compaesani fecero convergere su di lui il loro astio fino a costringerlo ad allontanarsi dal suo paese natio e a riparare a Cremona.
Qui entrò nel Terz'Ordine secolare e spese le sue fatiche a favore dei più poveri e in opere di pietà. Alberto da Bergamo fu un modesto fiore del giardino Gusmano e il più bell’esempio di quella santità a cui ogni cristiano è chiamato e che in nulla esce dall’ordinario. Egli fu semplice agricoltore del territorio bergamasco, dove nacque, all’inizio del XIII° secolo, a Villa d’Ogna. Fin dall’infanzia camminò nelle vie di Dio, mettendo soprattutto in pratica il grande precetto della carità.

Per consiglio e per volontà dei suoi contrasse matrimonio, ma non trovò nella sua compagna, né comprensione, né affetto; tuttavia la sua pazienza fu inalterabile.

Venendogli contestato il possesso di alcune terre da persone potenti, per amore di pace, lasciò il suo paese e si ritirò a Cremona, dove visse del lavoro delle sue mani. Aggregatosi al Terz’Ordine di San Domenico si dedicò senza posa alle opere di misericordia, essendo solito sostenere che sempre si trova il tempo di fare il bene quando si vuole. Egli predicò eloquentemente con le opere, dando l’esempio luminoso di quella carità cosi poco compresa e ancor meno praticata da tanti cristiani, che pur si dicono praticanti. Alberto presentì l’ora della sua morte, il 7 maggio 1279, spirando serenamente, confortato dagli ultimi Sacramenti. Molto popolo accorse a venerare il sacro corpo, attirati dal suono miracoloso delle campane che suonarono senza essere toccate. Un fatto straordinario avvenne al momento della sua sepoltura: via via che si scavava la fossa la terra si pietrificava, sicché si pensò di seppellirlo nel Coro della Chiesa dove si rese celebre per grazie e miracoli. Papa Benedetto XIV il 9 maggio 1748 ha approvato il culto resogli “ab immemorabili”.

Autore: Franco Mariani
Articolo tratto da www.santiebeati.it

LA CRONOTASSI DEI PARROCI

  • 1450-1478 – Giacomo di Bettino degli Scalvinoni di Clusone
  • 1478-1510 – Faustino de Boneris di Foresto
  • 1510-1520 – Andrea de Bignis di Nembro
  • 1520-1535 – Marco de la Vitalba
  • 1535-1543 – Andrea Gritti
  • 1543-1546 – Vincenzo Beccarello
  • 1546-1553 – Antonio da Piario
  • 1553-1560 – Vincenzo da Nasolino
  • 1560-1565 – Giovannino de Spinelli
  • 1565-1571 – Cesare di Valcarengis
  • 1571-1575 – Zaccaria de Palimberis
  • 1575-1576 – Umberto de Patroni
  • 1576-1586 – Marco de Venturis
  • 1586-1597 – Arighino de Albricis
  • 1597-1599 – Francesco di Marinoni
  • 1599-1602 – Andrea Beleano
  • 1602-1611 – Giovanni Battista Zanchi
  • 1611-1613 – Giulio Casirano
  • 1613-1618 – Felice Caniana
  • 1618-1633 – Giovanni Battista Durello
  • 1633-1640 – Mafeo de Legrenzi
  • 1640-1644 – Bernardino Nighersolo
  • 1644-1648 – Giovanni Battista Durello
  • 1648-1690 – Carlo Pescatori
  • 1690-1730 – Giovanni Battista de Pescatori
  • 1730-1764 – Giacinto Mazzoleni
  • 1764-1768 – Gioachino Gromelli
  • 1768-1774 – Giacomo Gadaldini
  • 1774-1784 – Bernardo Speranza
  • 1784-1791 – Antonio Loza
  • 1791-1809 – Giuseppe Regazzoni
  • 1809-1837 – Andrea Nicoli
  • 1837-1865 – Raimondo Bassanelli
  • 1865-1876 – Giovanni Carlo Rota
  • 1876-1884 – Giovanni Bonometti
  • 1884-1892 – Carlo Bonometti
  • 1892-1918 – Guglielmo Mismetti
  • 1918-1934 – Giacomo Forzenigo
  • 1934-1968 – Pietro Forzenigo
  • 1969-1988 – Emilio Moretti di Branzi
  • 1988-1999 – Giuliano Borlini di Gorno
  • 1999-2012 – Luigi Zanoletti di Ardesio
  • 2012-20xx – Riccardo Bigoni di Clusone